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Giorgio Ferrari - Acquaforte cm 12 x 18 - dc1107
Tecnica: acquaforte
Giorgio Ferrari - Acquaforte cm 12 x 18 - dc1107
Tecnica: acquaforte
Fascia cornice: A
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Giorgio Ferrari
"... Nato a Milano nel 1936.
Autodidatta, ha cominciato a dipingere sin dalla gioventù, ma solo quando giunge al "giro di boa" dei 40 anni, ha deciso di lasciare la sua carriera di manager aziendale e fare della pittura la sua professione.
All'esperienza della pittura ad olio ed acrilica presto ha affiancato quella dell'acquaforte, finchè - preso dalle molteplici ed affascinanti tecniche di quest'arte pluricentenaria - ha concentra tutta la sua attività su questo mezzo espressivo limitando a saltuari "ritorni" il tempo dedicato ad olii ed acquerelli..
Ama ritrarre la natura nei suoi molteplici aspetti, senza alterazioni e deformazioni.
Preferisce cogliere situazioni serene e gradevoli, lanciando nonostante il degrado che progressivamente ci circonda, un messaggio "positivo".
E' una scelta semplice e forse discutibile. Certo è che molte persone gradiscono questo tipo di visione del'ambiente ed è forse anche per questo che le sue acqueforti vengono distribuite nel mondo partendo dal piccolo paese ( Levizzano, frazione di Castelvetro di Modena ) in cui ha trasferito il suo studio. ..."
Cosa è un'acquaforte
Con il termine acquaforte si definisce tanto un particolare tipo di grafica artistica quanto il procedimente seguito per ottenerla.
La tecnica dell'acquaforte prende il nome dalla vecchia denominazione dell'acido nitrico; è quasi sempre quest'acido, infatti, quello usato per incidere chimicamente il solco.
L'artista impiega una lastra (generalmente di rame o zinco) e la protegge con uno strato di cera, quindi, disegnando con una punta, asporta lo strato protettivo, aprendo così la via all'acido che, attraverso i segni intagliati, può raggiungere il metallo della lastra ed inciderlo.
Questa tecnica fondamentale può essere integrata (o sostituita ) con altre e diverse tecniche d'incisione quali l'accqcuatinta la puntasecca, la ceramolle, la mezzatinta ecc.
Di particolare importanza l'acquatinta che consente di ottenere sulla lastra delle aree definite di "granitura" che - per effetto dell'accostamento più o meno fitto di punti più o meno incisi - lasciano in fase di stampa delle campiture di diversa tonalità che danno maggior volume alle figure e differenziazione ai piani dell'immagine.
Ottenuta la lastra matrice questa viene inchiostrata, pulita superficialmente dell'eccedenza di inchiostro ed infine viene passata sotto un torchio a mano, unitamente ad un foglio di carta inumidita che - per effetto della pressione - rileva l'inchiostro lasciato nei solchi della lastra stessa e riporta specularmente l'immagine incisa.
Le incisioni possono essere stampate con un solo colore o con piùcolori su di una stessa lastra oppure ancora con diversi colori e diverse lastre.