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Walter Valentini - Disegni del cielo
Tecnica: incisione puntasecca e retouché foglia oro zecchino
Walter Valentini - Disegni del cielo
Tecnica: incisione puntasecca e retouché foglia oro zecchino
Fascia cornice: C
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Giulio Serafini
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Walter Valentini è nato a Pergola (Pesaro).Tra il 1947 e il 1948 è a Roma e nel 1949 a Milano dove ha come maestri Max Huber, Albe Steiner e Luigi Veronesi. Nel 1950 lascia la Lombardia per Urbino, dove risiede sino al 1955 e frequenta l’Istituto di Belle Arti (Scuola del Libro). E’ qui che scopre l’arte incisoria. Qui viene anche in contatto con la cultura rinascimentale di cui la città marchigiana conserva fondamentali testimonianze che lasceranno tracce profonde nella sua futura attività. In quegli anni Valentini si dedica prevalentemente alla ricerca in campo grafico e incisorio, partecipando anche ad alcune rassegne specializzate.
Lascia Urbino, terminati gli studi, per tornare nel 1955 a Milano, dove da allora risiede. A Milano svolge attività professionale nella grafica, applicandosi con progressiva attenzione alla pittura. E’ un universo geometrico che lo affascina, carico di risonanze che in un primo momento sembrano anche registrare echi della Metafisica dechirichiana.
Sono appunto questi aspetti più propriamente formali che Valentini precisa negli anni Settanta, anche dal punto di vista tecnico, in un fertile interferire di esperienze calcografiche e pittoriche con caratterizzante attenzione, oltre che ai processi esecutivi e ai materiali, alla determinazione dello spazio, con le implicite, necessarie valenze temporali. Lungo una via che alla fine del decennio, in opere ormai dominate dal bianco, lo porta ad una asciutta concisione, esplicata anche nelle ampie dimensioni dell’intervento ambientale e che approderà, negli anni Ottanta, ai risultati ormai definitivi delle “Stanze del tempo” e del “Muro del tempo”, che trovano nuovo sviluppo nella serie dedicata alla “Città del sole” e alla “Città ideale”, e quindi nelle grandi tavole del ciclo “Le misure, il cielo”.
Sempre più frequenti le partecipazioni espositive, anche fuori d’Italia, mentre si infittiscono i contributi critici sul suo lavoro e i riconoscimenti, in Italia e fuori.
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